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La Carpinese 05:30
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Maria Giuana 04:30
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Kurdish Song 05:20
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La Rete 05:35

about

Per i lillipuziani, Gulliver è un gigante; per gli abitanti di Brobdingnag è un nano. Ciò che Jonathan Swift scriveva nel libro “I viaggi di Gulliver”, pubblicato nel 1726, è valido ancora oggi: primo, bisogna osservare le cose sotto una luce diversa; secondo, viviamo in una società nella quale gli uomini sono incapaci di stabilire comunicazione ed empatia fra loro; terzo, il viaggio. L’avventuriero deve essere umile per potersi confrontare in assoluta libertà con le idee altrui. Massimo Barbiero, Maurizio Brunod e Danilo Gallo da sempre fanno del pensiero laterale un loro punto di forza; entrano in connessione con gli altri e con loro stessi; la loro esperienza tecnica si equilibra con quella umana; sono navigati globetrotter. Ma, soprattutto, per loro l’anima della musica sta nel suo ininterrotto movimento. Nell’avanzare senza imboccare scorciatoie. Nella possibilità infinita di perquisire, e rivelare, sempre nuove dimensioni. La musica, in questo trio, non si fa ma si manifesta. E’ “una cosa sola”, perché i confini – per altro spesso invisibili – fra tradizione, avanguardia, musica popolare, rock non vengono smantellati ma assorbiti. E’ questo che fanno i tre: Barbiero, perché pensa batteria e percussioni come strumenti ritmici ma anche melodici; Brunod perché riesce ad integrare leggerezza cameristica ad enfasi orchestrale e Gallo per la metronomica abilità nell’essere solista-accompagnatore. Al di fuori da ogni strettoia stilistica, il trio riesce in parallelismi sincretici procedendo per moto contrario: liberati dalle incongruenze macchiettistiche, i temi del folk mondiale – dall’Etiopia al Giappone, dalla Cina alla Norvegia, dall’Italia al Kurdistan – assumono un audace spessore coloristico. E’ qui che la scelta di esporsi diventa vincente, perché si agisce sulle possibili metamorfosi delle forme, si divaricano le strutture armoniche e si immerge la solidità del canto in una mimesi – scenica, non burlesca – della narrazione. E il viaggio sui temi popolari è compiuto nella fiabesca “Gaungling San”, nel fraseggio lievemente prog de “L' Albero Bianco” (il mood richiama prima Bill Frisell e poi, verso la coda, Terje Rypdal), nella malinconia de “La Carpinese”, nel “totem” delle osterie piemontesi “Maria Giuana” (dove i break cadenzati sul rullante definiscono la ripetitività del filare), nel vessillo universale de “El Pueblo Unido” e nel quasi-tango (quasi-quasi, però) di “Time to Remember”. Con Gallo che detta il passo.
Davide Ielmini

credits

released March 24, 2023

Maurizio Brunod : electric & acoustic guitar
Danilo Gallo : double bass, bass balalaika, flute, toys
Massimo Barbiero : drums, glockenspiel, percussion

Recorded, mixed and mastered by Mario Bertodo at SMC Studios, Ivrea (To), Italy, march, april 2022

Cover art by Antonio Muroni (se usiamo la nostra)
Produced by Jando Music


Maurizio Brunod plays electric guitar by Mirko Borghino, acoustic guitar by Aldo Illotta, Breach Amp, Fattoria Mendoza pedals & Dogal Strings.
Massimo Barbiero plays UFIP Cymbals & Soprano drums

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about

Danilo Gallo Milan, Italy

Born in 1972, Italy.
Danilo plays basses, double bass, acoustic guitar, electric baritone guitar.

He currently plays all around the world.

He loves 360 degrees music, and he hates bareers and genres.

If you listen to his discography you can check and discover it.

FREEDOM.

"No Tenemos Que Pedir Permiso Para Ser Libres"
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